venerdì 28 maggio 2010
Matrix - Speciale Luciano Ligabue (1/13)
Notate la chitarra che imbraccia il Liga,ha una storia di più di 40 anni.
Magari quando non gli serve,potrebbe prestarmela:-))
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mercoledì 26 maggio 2010
Mina - seal / You Get Me
Tracklist:
1: You get me
2: Poche parole
3: Amore disperato
4: Così Così
5: Solo se sai rispondere
6: Come se io fossi lì
7: La clessidra
8: Accendi questa luce
9: Amoreunicoamore
10: Ma comme faje
11: Inutile sperare
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Freshly Ground - Doo Be Doo ( Full Video)
Buon ascolto
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Shakira - Waka Waka - World Cup 2010 ( Mondiali In Sud Africa )
«Waka waka» mescola strumenti africani, sonorità colombiane e ritmo caraibico: la Soca, genere musicale nato a Trinidad e derivato dal calypso.
Shakira e i Freshlyground saranno in concerto alla cerimonia di chiusura dei Campionati del mondo sudafricani, l'11 luglio al Soccer city stadium di Johannesburg.
Fate attenzione al ritornello,che dovrebbe contenere il significato del titolo.Ho fatto una ricerca dalla quale risulta che:
Zangaléwa waka waka è una canzone camerunense. Fa parte del repertorio di soldati, ma anche di gruppi giovanili come gli scout, in tutta l'Africa.
Resa popolare da parte dei militari del Camerun Golden Sounds band nel 1986.
Ecco tutto il testo originale:
Zaminamina oh oh
Waka waka eh eh
Zaminamina zangalewa
Anawam ah ah
dJango eh eh
dJango eh eh
Zaminamina zangalewa
La traduzione letterale si trova in francese solo perché in Camerun la lingua ufficiale è il francese:
Venez Venez hé hé
tu le fais, tu le fais héé hé
Venez Venez
qui t'as appelé?
c'est le mien oui
Attends hé hé
Attends hé hé
Venez Venez
qui t'as appelé?
c'est le mien oui
Ecco la traduzione in italiano:
Venite venite he he
tu lo fai, tu lo fai
chi ti ha chiamato?
Sì, io
http://www.videomondiali2010.com
http://www.adnkronos.com
http://www.ilmessaggero.it
http://genio.virgilio.it
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giovedì 20 maggio 2010
AC/DC - Back In Black (Live At Donnington) High Quality!!!
Ac/Dc in Italia, sold out al Friuli
Unica tappa italiana della band britannica, in delirio 47 mila fan a Udine
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Una tournee straordinaria, chiamata Symphonicity (a echeggiare classico album dei Police, Synchronicity, del 1983), che in estate verrà anche accompagnata da un cd, Symphonicities (al plurale.
http://www.ansa.it/
Ciao a tutti,ricordo ancora quando ero piccola e mi sembrava così facile prelevare i soldi da quella scatola magica;oggi la magia è un pò scemata, ma ne riconosco l'utilità d'uso. Addio Mr. Shepherd o a chiunque abbia inventato questa preziosissima macchina.
Addio al «papà» del bancomat
Morto Shepherd-Barron. Nel 1967 a Londra la prima «cash machine» presso la Barclays
MILANO - Addio al «papà» del bancomat. È morto in Scozia all'età di 84 anni e dopo una breve malattia John Shepherd-Barron, inventore delle casse automatiche Atm meglio note come bancomat. Il primo sportello automatico («cash machine») fu sviluppato dalla società inglese De La Rue e installato presso la Barclays Bank a Enfield Town, zona nord di Londra, il 27 giugno 1967 . In Italia toccherà aspettare nove anni per vedere il primo sportello: l'istituto di credito a installarlo prima degli altri fu la Cassa di Risparmio di Ferrara.VOUCHER MONOUSO - Barron ha raccontato diverse volte di aver avuto l’idea del bancomat nella vasca da bagno della sua abitazione, dopo aver trovato chiusa la banca. «Volevo che ci fosse un modo per avere a disposizione il mio denaro in qualsiasi parte del Regno Unito e del mondo – ha spiegato -. Ho pensato ai distributori automatici di cioccolato e ho proposto alla banca Barclays qualcosa di simile, ma per i contanti. Mi hanno fatto firmare un contratto all’istante». Dato che all’epoca le carte plastificate non esistevano, il primo apparecchio accettava solo voucher monouso. Si trattava in pratica di speciali assegni dotati di un numero di identificazione dell’utente.
PATERNITÀ CONTROVERSA - Come per tutte le più grandi invenzioni, anche per quella del bancomat esistono numerose controversie sulla paternità. Per la «cash machine» si conterebbero infatti almeno sette inventori. Pare, per esempio, che già negli Anni Trenta un brevetto fu depositato a New York da Luther George Simjian.
mercoledì 19 maggio 2010
Ca$h & Carrie
She wants movie millions, freebies and more of your money!
By SHEILA McCLEAR
Last Updated: 12:58 PM, May 18, 2010
Posted: 12:41 AM, May 18, 2010
By any measure, Sarah Jessica Parker is a multimillionaire. But you wouldn’t know it judging by how much she likes scooping up swag and freebies.
On the set of her most recent movie, Parker kept 12 pairs of the same Swarovski Crystalline cocktail glasses used in a wedding scene, an on-set source told The Post. At $390 a set, that’s 24 cocktail glasses worth a total of $4,680.
Like a broke freelance model stuffing shoes into her purse backstage at a fashion show, Parker held onto some of the $10 million wardrobe she wore in the movie, too. The $9,000 jeweled Pucci gown she’s sporting in one of the two movie posters was gifted to her by the star-struck fashion label, on-set sources said. The actress also wanted a pair of knee-high metallic Rene Caovilla boots she dons in the film, so movie staff had to beseech the Italian company to give them to her, sources said. (Parker’s publicist Ina Treciokas told The Post the actress never asked for anything from the set, but was given the Pucci dress.)
Parker, who earned a cool $15 million for her appearance in the flick (not including the residuals she will make as executive producer), could have easily written a check instead of putting everyone through the pain of filling her closet for free. So why doesn’t she?
The answer starts with her upbringing. Growing up in Cincinnati as a small child, Parker lived on welfare and was one of eight kids. She got free lunch at school. When her family moved to New York to further the young actress’ career, she performed on Broadway, most notably in the title role of “Annie,” a show she churned out six days a week for a year. In real life, she was singing for her supper as the breadwinner for her brothers and sisters, an experience she never forgot.
“That is why I have such a weird relationship with money,” Parker said in a 2000 interview with the New York Times. “And it is why I can be profligate and super-frugal.”
This from the woman who made Manolo Blahnik a household name and plays the most famous shopaholic in history.
Still, in her personal life she has said she continued her fiscal conservatism even after she became a success in hit films from the ’80s and ’90s such as “Footloose,” “Girls Just Want To Have Fun” and “Honeymoon in Vegas,” and after she married fellow multimillionaire actor Matthew Broderick in 1997.
The couple kept their money separate, Parker said in the Times article, adding that there was “no reason for me to know how much money he has.” And perhaps Parker, having shared her money with her family for years, wanted to keep her earnings all to herself.
Read more: http://www.nypost.com/p/entertainment/movies/ca_carrie_NacAFZDtTOnLOR6zMOuirM#ixzz0oMpNRa
martedì 18 maggio 2010
Inaspettata (Unexpected), pezzo che da il titolo all’album,viene cantato da Biagio con Leona. “Leona Lewis – dichiara Antonacci - è stata per me una grandissima ed inaspettata sorpresa. E’ stato emozionante sentire un mio brano interpretato in una lingua diversa dall’italiano, perché ha rafforzato la convinzione che la musica non ha confini. Leona Lewis con il suo incredibile talento mi ha accompagnato in questo brano caricandomi con la sua non comune energia”.
Questi gli 11 brani del cd Inaspettata:
Vivi l'avventura
Se fosse per sempre
Buon giorno bell'anima
Inaspettata (Unexpected)
Chiedimi scusa
Lei, lui e lei
Ubbidirò
Resterà di te
Questa donna
La rarità
Migrazione
http://www.musicroom.it/foto/biagio-antonacci-album-inaspettata/
Il nuovo album è intitolato Quindi?, “per esprimere – ha detto Max – l’attesa verso qualcosa. Non ho voluto chiamarlo con il titolo di una delle canzoni, ma regalare un concetto nuovo. Ho anche cambiato casa discografica, ora sono con la Universal e avevo l’urgenza di cantare dopo la pubblicazione di ‘L’aratro e la radio’ del 2008″.
http://lorenzocostanzini.wordpress.com/2010/05/04/324/
ARRIVEDERCI, MOSTRO!
"ARRIVEDERCI, MOSTRO!" è il titolo del nuovo album di Luciano. Sarà disponibile nei negozi e in digital download da martedì 11 maggio (invece che il 7 come precedentemente annunciato) cioè esattamente 20 anni dopo l'uscita del disco di debutto "Ligabue", avvenuta l'11 maggio 1990.
L'idea di copertina di "ARRIVEDERCI, MOSTRO!" è ripresa da Fishy Island di Erik Johansson e realizzata da Paolo De Francesco.
Luciano racconta così il perché del titolo:
"Ognuno di noi ha i propri mostri, i propri fantasmi. Li si possono chiamare ossessioni, paure, condizionamenti, senso di inadeguatezza, aspettative e chissà in quali altri modi ancora. Sappiamo, però, che sono vivi e sono il filtro attraverso cui chiunque matura la propria, personale visione del mondo. Credo di conoscere abbastanza bene i miei “mostri”, mi fanno compagnia da tanto tempo. Può darsi che sia anche per questa lunga frequentazione che ora, in questa fase della mia vita, mi sembrano meno “potenti” e “ingombranti”. Alcuni di loro li ho affrontati in questo album ma era solamente per fargli sapere che li stavo salutando. Loro come tutti gli altri. So benissimo che sarebbe fin troppo bello che fosse un saluto definitivo. Infatti non mi sono permesso di dire: “Addio, mostro!” ma un più prudente e realistico:
“ARRIVEDERCI, MOSTRO!”
Un titolo però che, solo a pronunciarlo o a leggerlo, mi porta a galla sensazioni come sollievo, voglia di giocare, leggerezza, energia e fiducia. Tutte sensazioni che mi piacerebbe che quest'album vi trasmettesse in pieno".
"ARRIVEDERCI, MOSTRO!", pubblicato e distribuito da Warner Music, contiene 12 nuovi brani:
Quando canterai la tua canzone
La linea sottile
Nel tempo
Ci sei sempre stata
La verità è una scelta
Caro il mio Francesco
Atto di fede
Un colpo all'anima
Il peso della valigia
Taca banda
Quando mi vieni a prendere (Dendermonde 23/01/09)
Il meglio deve ancora venire
Per la prima volta nella sua discografia Luciano non appare come produttore (e nemmeno come co-produttore) dell'album. Il ruolo è stato affidato interamente a Corrado Rustici, già coinvolto per le felici produzioni de "Gli ostacoli del cuore", "Niente paura", "Buonanotte all'Italia" e "Il centro del mondo"; lo stesso Rustici ha inoltre inciso diverse parti di chitarra presenti in "ARRIVEDERCI, MOSTRO!".
Ad occuparsi del ruolo di ingegnere del suono è stato scelto Chris Manning.
Gli altri musicisti coinvolti nel progetto sono gli stessi che hanno accompagnato il Liga in tour in questi ultimi anni: Michael Urbano (batteria), Kaveh Rastegar (basso), Fede Poggipollini (chitarre), Niccolò Bossini (chitarre), Luciano Luisi (tastiere). A questi si aggiungono alcuni ospiti presenti in un paio di pezzi: il Solis Strings Quartet in "Quando mi vieni a prendere", José Fiorilli alle tastiere e Lenny, il figlio undicenne di Luciano, alla batteria in "Taca banda".
"Sei un farabutto, distruggi l'Opera"
Carla Fracci, 73 anni, contro il sindaco Alemanno (frame dal Tg3) |
«Vergognati». Fischi dal pubblico.
Il primo cittadino: ora i giovani
Pronti ad occupare i teatri se il decreto non verrà ritirato. A dispetto delle aperture del ministro Bondi, che qualche giorno fa ha annunciato di essere disponibile a qualche modifica, non si placa, anzi infuria la polemica contro il provvedimento di riforma delle fondazioni liriche. Che a Roma, in un teatro dell’Opera affollato fino all’inverosimile dal popolo della protesta, si traduce in un attacco a brutto muso della grande Carla Fracci, lanciata come una Erinni contro il sindaco della capitale Alemanno.
L’appuntamento era per il primo pomeriggio. Sul palco del teatro romano, i rappresentanti di tutti i sindacati, uniti da una strategia comune, il decreto, dicono compatti, «è inemendabile», deve essere ritirato, sostituito da un disegno di legge, da una "riforma vera". Ad infiammare la platea ci pensa però il sindaco di Bari Michele Emiliano, che interviene anche in veste anche di presidente del Petruzzelli, salutato da un tifo da stadio e da una standing ovation degna di una star.
Dopo di lui e dopo Marta Vincenzi, sindaco di Genova, è il turno di Gianni Alemanno, «padrone di casa» all’Opera di Roma, della quale è presidente, ma anche unico sindaco pdl in sala. Anche il suo intervento è critico nei confronti del decreto Bondi «non devono essere i lavoratori a pagare il prezzo di questa crisi», dice strappando pure lui un pò di applausi. Poi il primo cittadino di Roma chiarisce di essere favorevole ad una correzione del decreto, che gli altri vorrebbero vedere ritirato, e il suo intervento si conclude con più di qualche fischio.
Il tempo per Alemanno di tornare alla sua poltrona di platea e scatta il fuori programma. Pallida, i lunghi capelli neri raccolti da un fermaglio, Carla Fracci lo raggiunge e lo investe:«Vergogna, vergogna - gli ripete - disgraziato, vergogna! Buffone, vigliacco, disgraziato, in due anni non mi hai mai ricevuta». Nella furia, la ballerina arriva anche a spintonare il sindaco, che rimane seduto, cerca di non reagire, si limita a scansare la mano della danzatrice dalla sua spalla.
Per placare gli animi devono intervenire Emiliano e i parlamentari del pd Vita e Di Biase. La Fracci è sconvolta, torna al suo posto ma continua a sbraitare, spiega che a remare contro la danza a Roma è anche il maestro Muti (atteso come direttore artistico ndr) mentre dal fondo della sala c’è chi reclama a gran voce un suo intervento sul palco. Dopo un pò Alemanno lascia il teatro, si dice dispiaciuto, sostiene che a scatenare la furia della Fracci è stato il contratto non rinnovato dal teatro e chiarisce che in questo senso non ci saranno ripensamenti (»bisogna voltare pagina, fare largo ai giovani« dice). Lei, invitata finalmente a parlare, si scusa per la veemenza, poi incanta la platea con una difesa accorata della danza e della compagnia dell’Opera, rimasta, dice, «senza futuro». Il teatro è tutta dalla sua parte, come i parlamentari dell’opposizione, che chiedono ad Alemanno di scusarsi.
Il dibattito riprende, intervengono i politici, Giambrone dell’Idv e Vita del Pd annunciano che in Senato - dove il provvedimento è in discussione - è già partito l’ostruzionismo, con 4-500 emendamenti pronti a mettere i bastoni tra le ruote al decreto. Il sindacato annuncia che si riunirà a giorni in nuovo coordinamento. Quattro lavoratori dei teatri italiani raccontano a nome di tutti le ragioni della categoria. Per ora ci si è fermati agli scioperi. Se il decreto rimarrà, chiude per la Cgil il sindacalista Miceli, «siamo pronti ad occupare».